Come la pandemia Covid-19 ha rivoluzionato la logistica: insegnamenti cruciali
- servizi rombo
- 9 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
L'emergenza sanitaria globale innescata dal Covid-19 ha costretto il settore logistico ad adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze dei territori, delle filiere produttive e dei consumatori finali. In questo contesto senza precedenti, gli operatori logistici hanno dovuto sperimentare nuovi modelli organizzativi e collaborativi, incentrati su flessibilità e digitalizzazione. Nonostante siamo giunti da tempo al termine dell'emergenza, è fondamentale riflettere sulle lezioni apprese .
Adottare un approccio "agile" per fronteggiare l'imprevedibilità
Uno degli insegnamenti chiave emersi dalla crisi sanitaria è l'importanza di abbracciare una strategia "agile" nella logistica, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla minimizzazione dei costi in un contesto di domanda prevedibile. Concretamente, ciò implica:
Aumentare la ridondanza delle risorse
Per far fronte a interruzioni locali delle attività e garantire una rapida riallocazione delle scorte, le aziende logistiche devono disporre di una maggiore capacità di magazzino. Questo consente di superare agilmente eventuali criticità e mantenere la piena operatività.
il processo decisionale
Le decisioni devono essere sempre più data-driven, dinamiche e veloci. L'adozione di tecnologie e software in cloud facilita l'accesso remoto ai sistemi informatici, favorendo una maggiore visibilità lungo l'intera filiera.
Implementare lo smart working
Per la parte di pianificazione, il lavoro da remoto si è rivelato un'opzione efficace, specialmente per le aziende che avevano già sperimentato questa modalità operativa in precedenza.
la responsabilità sociale in termini di sicurezza sul lavoro
Per le attività che richiedono la presenza fisica, come l'allestimento degli ordini e il trasporto, è fondamentale tradurre il concetto di responsabilità sociale in concrete misure di sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò si è tradotto in:
Distribuzione di dispositivi di protezione individuale (DPI) a tutti i lavoratori
Frequente sanificazione di magazzini, cabine di trasporto, terminali e supporti di movimentazione
Monitoraggio delle temperature corporee di tutte le persone prima dell'accesso ai siti
Revisione delle procedure operative per ridurre la condivisione di risorse e aumentare le distanze fra gli operatori
La digitalizzazione della filiera contribuirà ulteriormente a ridurre i "contatti" fisici, ad esempio evitando la stampa e la gestione cartacea dei documenti di trasporto.
Sfruttare la flessibilità garantita dalla terziarizzazione logistica
La strategia "agile" si basa anche sul concetto di flessibilità, che consente di implementare rapidamente le soluzioni più idonee per adattarsi ai cambiamenti del contesto. In questa situazione, le aziende sono riuscite ad essere flessibili grazie alla terziarizzazione della logistica e al modello di outsourcing adottato in Italia.
Collaborazione orizzontale e sharing economy
La collaborazione orizzontale fra gli operatori della logistica conto terzi (un settore che vale oltre 84 miliardi di fatturato) si è rivelata e sarà sempre più fondamentale, in un'ottica di sharing economy. Ciò ha permesso di:
Impiegare camion/autisti fermi di altre filiere per gestire picchi improvvisi di domanda
Spostare personale di magazzino da siti con attività ferme per supplire alla riduzione di capacità operativa altrove
Rapporto stretto azienda-lavoratore
Il modello cooperativo tipico del settore ha favorito una comunicazione efficace all'interno delle aziende, una maggiore flessibilità operativa e la risoluzione di potenziali aree di rischio, compensando parzialmente la perdita di produttività.
Un nuovo modello di coordinamento per le emergenze
La pandemia ha portato all'adozione di un modello di coordinamento specifico per le situazioni di emergenza, caratterizzato da:
Riunioni frequenti di allineamento
Scelte che, nel breve periodo, non sempre ottimizzano i costi ma garantiscono la continuità del servizio
Relazioni di collaborazione aperta con le aziende committenti, che vanno oltre al semplice contratto di outsourcing
Condivisione dei segnali di mercato e delle scelte operative
Ripensare il livello di servizio e l'omnicanalità
A livello strategico, le aziende logistiche stanno analizzando criticamente il livello di servizio da fornire in futuro, ad esempio riducendo il numero di consegne per punto di destino per minimizzare la frammentazione degli ordini. Allo stesso tempo, emerge la centralità della capacità di consegna in ambito urbano, non solo per l'e-commerce (che ha fatto un salto definitivo per il suo sviluppo in Italia con crescite superiori al 50%), ma anche per i singoli punti vendita fisici, in un'ottica di omnicanalità.
Sviluppo dell'intermodalità e dell'automazione
Per gestire eventuali futuri blocchi nel trasporto fra paesi europei o l'attraversamento/approvvigionamento di nuove "zone rosse", si osserva lo sviluppo dell'intermodalità strada-ferrovia. Inoltre, l'automazione di magazzino, ad oggi ancora poco diffusa, diventerà sempre più rilevante per favorire il lavoro in luoghi protetti e con minore concentrazione di persone.
Trovare nuovi equilibri per affrontare le sfide future
In conclusione, per la logistica non si tratta semplicemente di tornare alla "normalità" pre-pandemica, ma di trovare nuovi equilibri che permetteranno di affrontare non solo l'attuale crisi, ma anche le sfide future, come il rischio di una recessione economica e la necessità di una maggiore attenzione al tema del cambiamento climatico.
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